Ogni generazione di lavoratori porta con sé esperienze e aspettative diverse in azienda, talvolta provocando frizioni e incomprensioni con le generazioni precedenti. In particolare, negli ultimi anni l'accelerazione del processo di digitalizzazione ha evidenziato un sempre più profondo divario generazionale, acuendolo più che mai.
I giovani lavoratori, infatti, hanno molta più familiarità con le nuove tecnologie digitali, tra cui i social network, le piattaforme di streaming e i contenuti on demand, i videogiochi e altre forme di socializzazione e intrattenimento. Tali tecnologie sono caratterizzate in particolar modo da un elevato livello di interattività e una velocità di feedback immediata, due fattori chiave per capire le aspettative delle nuove generazioni che approdano oggi nel mondo del lavoro.
Se le aziende vogliono trattenere i giovani talenti non possono certo ignorare questa nuova realtà e devono impegnarsi per stare al passo con le novità in campo tecnologico, integrandole nelle proprie dinamiche quotidiane.
Per gamification si intende l'applicazione dei meccanismi e delle logiche tipici dei videogiochi, così come la velocità di feedback presente in questi e altri media digitali, a situazioni reali, come ad esempio il lavoro. L'obiettivo è promuovere l'apprendimento e l'efficienza e rendere i task più divertenti e motivanti. La gamification delle risorse umane può, quindi, essere uno strumento molto utile in quanto si tratta di un processo che mette al centro la persona e che permette di stimolare partecipazione e coinvolgimento, facendo leva sulle motivazioni profonde dei partecipanti.
Tali strategie vengono generalmente implementate attraverso software di intrattenimento che, per essere efficaci, devono avere quattro elementi chiave: obiettivi chiari e realistici, ricompense per il raggiungimento degli stessi, una componente di gioco divertente che motivi il dipendente e un sistema di tracciamento dettagliato per monitorare il processo. Affinché questa operazione abbia successo, è necessario che ogni azienda adatti la strategia alle proprie esigenze specifiche, mantenendo sempre tutti e quattro gli elementi chiave.
Nello specifico, l’HR gamification può essere applicata in caso di attività formative aziendali, nei processi quali selezione, onboarding, gestione e valutazione della performance e, più in generale, in tutti quei momenti in cui è fondamentale lavorare sul benessere relazionale dei lavoratori e sul loro engagement.
Ad esempio, EdCast di Cornerstone integra caratteristiche di gamification sotto forma di punti, consigli e raccomandazioni. Queste funzionalità consentono ai dipendenti di stabilire connessioni, comunicare, condividere conoscenze con i colleghi. La possibilità di offrire incoraggiamento, inoltre, contribuisce notevolmente a creare un ambiente di lavoro più inclusivo e accogliente.
Anche il gruppo bancario spagnolo BBVA ha sviluppato il suo primo gioco aziendale nel 2011 (il BBVA Game) incentrato sui clienti. L'impegno dell'azienda è proseguito nel tempo e si è concentrato sullo sviluppo interno, con tappe fondamentali come il lancio nel 2016 di The Ninja Project, volto a trasformare i dipendenti in "ninja" digitali e che al 2020 contava già più di 9.400 utenti.
Il risultato di una gamification efficace sul posto di lavoro è, dunque, una forza lavoro più coinvolta e motivata. Ma c’è di più: è stato dimostrato che questo strumento incoraggia la creatività, il lavoro di squadra e l'apprendimento di nuove competenze, oltre a fornire un prezioso feedback in tempo reale ai responsabili delle risorse umane.
Sebbene i dipendenti più giovani siano i principali beneficiari di queste strategie, anche i dipendenti senior possono trarne vantaggio con il giusto design. Uno studio globale di FinancesOnline sulla gamification nelle aziende, infatti, rivela che il 97% dei dipendenti di età superiore ai 45 anni ritiene che la gamification li aiuterebbe a migliorare il loro lavoro, mentre l'85% dei dipendenti è disposto a dedicare più tempo ai programmi di formazione che seguono queste dinamiche.
Integrare la formazione aziendale con elementi di gioco, dunque, è utile perché risponde a logiche di formazione esperienziale (imparare facendo, a partire dall’azione e dal confronto di gruppo) e consente di ottenere un apprendimento più efficace nonché una maggiore adesione alla mission e ai principi delle organizzazioni. In tempo di smart working e di formazione a distanza, avere a disposizione anche questo tipo di risorse, vista anche la difficoltà a stimolare e motivare i collaboratori, diventa più importante che mai.